Ombre in Palestra: una storia di Bullismo Indiretto

Introduzione

Nella palestra scolastica dove il clamore e l’energia sono quasi tangibili, si nasconde una storia meno visibile, quella di Marco (personaggio di fantasia).

A prima vista, Marco sembra un alunno come tanti altri: zaino in spalla, prontezza per la lezione di educazione fisica, un lieve sorriso che cerca di nascondere qualcosa di più profondo. Ma dietro questo sorriso, si cela una realtà più complessa, una realtà in cui il bullismo indiretto proietta le sue ombre silenziose.

Ogni volta che entra in palestra, Marco si sente come se attraversasse un invisibile campo di battaglia. Non ci sono spintoni o insulti diretti; qui, il bullismo è più subdolo, celato dietro risate soffocate, sguardi derisori, e piccoli gesti che, seppur sembrino insignificanti agli occhi di un osservatore esterno, pesano come macigni sul cuore di Marco.

Durante le partite di basket, lui è sempre l’ultimo a essere scelto per le squadre, non perché manchi di abilità, ma perché una barriera invisibile sembra separarlo dai suoi compagni. In questi momenti, il rumore della palestra si attenua nei suoi orecchi, sostituito dal battito accelerato del suo cuore e da un senso di isolamento che lo avvolge come una nebbia fitta.

Questo tipo di bullismo, così indiretto eppure così devastante, è una sfida che Marco affronta ogni giorno. Non lascia segni visibili, ma le cicatrici che imprime sulla sua autostima sono profonde e dolorose. Eppure, in questa storia di lotta silenziosa, c’è anche una luce di speranza, un percorso che Marco intraprenderà per trovare la sua forza interiore e superare le ombre che lo circondano.

Cos’è il Bullismo Indiretto

A differenza del bullismo diretto, che si manifesta attraverso azioni palesemente aggressive come insulti, spintoni, o minacce, il bullismo indiretto è più subdolo e meno evidente.

In palestra, questo tipo di bullismo può assumere molteplici forme. Si manifesta attraverso l’esclusione sistematica da attività di gruppo, come le partite di calcio o basket, dove alcuni alunni, come Marco, vengono costantemente trascurati o scelti per ultimi, non per mancanza di abilità, ma come un modo sottile per esprimere disprezzo o derisione. Si manifesta anche attraverso commenti velati, sguardi sprezzanti, o risate soffocate che, seppur non diretti, comunicano una chiara disapprovazione o derisione.

Questo tipo di bullismo è insidioso perché spesso passa inosservato. I bulli utilizzano l’ambiguità delle loro azioni per evitare le conseguenze, lasciando le vittime in una situazione di confusione e isolamento. Per gli insegnanti e i genitori, può essere difficile riconoscere questi segnali, dato che non sono espliciti come nel bullismo diretto.

Riconoscere il bullismo indiretto è fondamentale perché le sue conseguenze possono essere altrettanto dannose per la salute mentale e l’autostima delle vittime. Gli alunni che lo subiscono possono sentirsi isolati, incompresi e inadeguati, spesso senza sapere a chi rivolgersi per aiuto, poiché le azioni contro di loro non sono facilmente dimostrabili.

Nel contesto della palestra, un ambiente che dovrebbe promuovere la salute, il benessere e l’inclusione, il bullismo indiretto crea un’atmosfera di paura e ansia. Per gli alunni come Marco, la palestra, invece di essere un luogo di crescita e sviluppo personale, diventa uno spazio di inquietudine e alienazione.

Comprendere e affrontare il bullismo indiretto richiede un approccio attento e consapevole. Richiede che insegnanti e genitori siano vigili ai segnali non verbali e alle dinamiche sottili tra gli studenti. Implica creare un ambiente in cui tutti gli alunni si sentano ascoltati e supportati, e dove il rispetto reciproco sia la norma fondamentale. Solo così possiamo sperare di creare un ambiente scolastico più sano e accogliente per tutti.

La Storia di Marco

Marco, un ragazzo di quattordici anni dalla natura timida e riflessiva, ha sempre amato lo sport. Tuttavia, la sua esperienza in palestra è stata tutt’altro che positiva, segnata da un senso di isolamento che ha iniziato a pesare sulle sue spalle come un fardello invisibile.

Ogni lezione di educazione fisica diventava per lui un promemoria del suo isolamento. Durante le attività di squadra, Marco si ritrovava spesso ad attendere ansiosamente di essere scelto, sperando ogni volta che non fosse l’ultimo. Ma, invariabilmente, i suoi compagni lo ignoravano, preferendo altri alunni, più popolari o vocalmente assertivi. Questo modello di esclusione non era un incidente, ma piuttosto un’espressione chiara di bullismo indiretto.

Al di là dell’esclusione dai giochi, Marco doveva affrontare anche i sottili commenti dei suoi compagni. Frasi velate, fatte in modo che gli insegnanti difficilmente le cogliessero, ma che tra i ragazzi avevano un chiaro significato: “Non sei uno di noi”, “Non sei abbastanza bravo”. Queste parole, nonostante l’apparente leggerezza, lasciavano in Marco una cicatrice profonda, alimentando i suoi dubbi e le sue insicurezze.

Anche gli sguardi avevano il loro peso: occhiate derisorie, sorrisetti appena accennati quando sbagliava un passaggio o mancava un colpo. Questi gesti non verbali erano altrettanto dannosi, inviando a Marco un messaggio costante di inadeguatezza e esclusione.

Il risultato di questo bullismo indiretto era devastante. Marco iniziò a ritirarsi sempre più in sé stesso. La sua partecipazione in classe diminuì, così come il suo rendimento scolastico. Iniziò a evitare la palestra, a volte fingendo di sentirsi male, altre volte inventando scuse per non partecipare. La sua passione per lo sport iniziò a svanire, soffocata dal peso dell’isolamento e dell’umiliazione.

La situazione di Marco è un esempio doloroso ma importante di come il bullismo indiretto possa influenzare profondamente la vita di un giovane studente. Il suo è un cammino segnato dalla lotta per ritrovare la propria voce in un mondo che sembrava volerla soffocare, una battaglia per riconquistare la propria autostima e il proprio posto in un ambiente che avrebbe dovuto essere sicuro e accogliente.

Dinamiche Sociali Complesse

Nelle scuole, anche le ragazze possono spesso partecipare a forme di bullismo indiretto che implicano la manipolazione delle relazioni sociali. Questo può includere l’esclusione da gruppi, diffondere pettegolezzi o segreti, o usare l’isolamento sociale come forma di controllo o punizione.

A differenza dei ragazzi, il cui bullismo è spesso più fisico e diretto, le ragazze tendono a usare metodi più subdoli e relazionali. Questi comportamenti includono il parlare alle spalle di qualcuno, l’uso di sottili linguaggi del corpo o espressioni facciali per escludere o ridicolizzare, e il cambiare l’atteggiamento in base alla presenza di adulti.

Questo tipo di bullismo può avere un profondo impatto sulla salute mentale delle vittime, portando a problemi come ansia, depressione, bassa autostima e difficoltà nelle relazioni interpersonali. Può anche influenzare il rendimento scolastico e l’assenteismo.

L’avvento dei social media ha portato nuove sfide, con il bullismo indiretto che si estende nel mondo digitale. I ragazze possono utilizzare piattaforme online e gruppi social per diffondere pettegolezzi, creare esclusione o manipolare l’immagine sociale di qualcuno.

Impatto Emotivo e Fisico

L’esperienza di Marco con il bullismo indiretto non ha solo lasciato cicatrici invisibili sul suo benessere emotivo, ma ha anche avuto ripercussioni tangibili sulla sua salute fisica e sul suo rendimento scolastico.

Effetti sulla Salute Mentale:

  • Ansia e Stress: Marco ha cominciato a sviluppare alti livelli di ansia, in particolare in prossimità delle lezioni di educazione fisica. Questa ansia non era limitata alla palestra, ma si diffondeva anche ad altre aree della sua vita scolastica e sociale.
  • Depressione e Ritiro Sociale: col tempo, la costante sensazione di esclusione e umiliazione ha iniziato a influenzare il suo umore generale. Marco si è ritrovato a sentirsi triste e demotivato, perdendo interesse in attività che una volta amava.
  • Bassa Autostima: l’essere costantemente escluso e deriso ha minato la fiducia di Marco in sé stesso. Ha iniziato a dubitare delle sue capacità e del suo valore, una percezione negativa di sé che ha avuto un impatto su molteplici aspetti della sua vita.

Effetti sulla Salute Fisica:

  • Disturbi del Sonno: l’ansia e lo stress hanno portato Marco a soffrire di insonnia e disturbi del sonno, rendendolo stanco e meno concentrato durante il giorno.
  • Appetito e Alimentazione: il costante stato di tensione e disagio ha influenzato anche il suo appetito. Marco ha cominciato a mangiare meno, perdendo energia e vitalità.
  • Problemi Psicosomatici: Marco ha iniziato a manifestare anche sintomi fisici legati allo stress, come mal di testa frequenti e dolori di stomaco, soprattutto nelle giornate di educazione fisica.

Effetti sul Rendimento Scolastico:

  • Calo del Rendimento: la combinazione di stress, ansia e stanchezza ha avuto un impatto diretto sulle capacità accademiche di Marco. Ha iniziato a faticare a concentrarsi in classe e i suoi voti hanno risentito di questa situazione.
  • Assenteismo: per evitare la palestra e le situazioni di bullismo, Marco ha iniziato a saltare le lezioni più frequentemente, il che ha ulteriormente influenzato il suo apprendimento e il suo rendimento.

La storia di Marco evidenzia in modo chiaro e doloroso come il bullismo indiretto possa influenzare profondamente non solo la salute mentale, ma anche quella fisica, creando un circolo vizioso che incide sulla qualità della vita quotidiana e sulle prospettive future. Questa situazione sottolinea l’importanza di interventi tempestivi e supporto per coloro che affrontano forme simili di bullismo.

Intervento dell’Insegnante

La svolta nella storia di Marco avvenne grazie all’intervento di un insegnante di educazione fisica, il Prof. Pino (personaggio di fantasia), un educatore attento e sensibile alle dinamiche della classe. Egli notò i cambiamenti in Marco, la sua crescente riluttanza a partecipare e i segni di disagio. Preoccupato per il benessere del suo studente, decise di intervenire con un approccio mirato e inclusivo.

Identificazione del Problema

  • Il Prof. Pino iniziò osservando le interazioni di Marco con gli altri studenti durante la lezione. Notò l’esclusione e il comportamento degli altri alunni nei suoi confronti, riconoscendo i segni del bullismo indiretto.

Dialogo Aperto:

  • Il primo passo fu avviare un dialogo privato con Marco, offrendogli un ambiente sicuro per esprimere i suoi sentimenti e le sue preoccupazioni. Questo momento di ascolto attivo permise a Marco di sentirsi visto e ascoltato, un primo passo cruciale per il suo recupero.

Educazione alla Classe:

  • Il Prof. Pino decise poi di affrontare il tema del bullismo indiretto e dell’inclusione con tutta la classe. Organizzò sessioni dedicate, dove discusse l’importanza del rispetto reciproco, dell’empatia e dell’inclusione, sottolineando come queste qualità fossero essenziali non solo in palestra ma nella vita in generale.

Attività di Gruppo Inclusive:

  • Per promuovere un ambiente più inclusivo, il Prof. Pino introdusse nuove attività di gruppo progettate per incoraggiare la collaborazione e ridurre l’esclusione. Adottò un approccio rotazionale nella formazione delle squadre, assicurandosi che tutti gli studenti avessero l’opportunità di lavorare insieme in diverse combinazioni.

Discussioni sulla Mentalità Positiva:

  • Il Prof. Pino integrò nella sua didattica discussioni sulla mentalità positiva e sulla resilienza, aiutando gli studenti a comprendere come affrontare le sfide e superare gli ostacoli. Tramite esercizi di riflessione e attività di autovalutazione, incoraggiò gli studenti a sviluppare un atteggiamento positivo e una maggiore consapevolezza di sé.

Monitoraggio e Supporto Continuo:

  • Dopo l’intervento iniziale, il Prof. Pino continuò a monitorare la situazione, offrendo supporto costante a Marco e agli altri studenti. Si assicurò che le dinamiche positive instaurate fossero mantenute nel tempo, creando un ambiente di apprendimento sano e positivo.

Grazie all’intervento attento e alla guida del Prof. Pino, Marco iniziò a sperimentare un cambiamento nell’ambiente della classe. Si sentì più accettato e incluso, e questo ebbe un impatto significativo sulla sua autostima e sul suo coinvolgimento nelle attività scolastiche. Il bullismo indiretto non era più un problema inosservato, ma un argomento apertamente discusso e affrontato, segnando l’inizio di un percorso di crescita e guarigione per Marco e per tutta la classe.

Applicazione della Mentalità Amplificata nel contesto scolastico

Sotto la guida del Prof. Pino, Marco iniziò a partecipare attivamente a un innovativo progetto scolastico denominato “Mente in Azione“, mirato a costruire resilienza e a rafforzare l’autostima degli studenti.

Il Progetto “Mente in Azione”

Il Prof. Pino introdusse i ragazzi ai principi fondamentali di “Mente in Azione“, un programma che enfatizza l’importanza del controllo dei propri pensieri per influenzare positivamente emozioni e comportamenti. Attraverso questo progetto, Marco e i suoi compagni impararono a ristrutturare i processi di pensiero, trasformando le percezioni negative in visioni più costruttive e positive di sé stessi e delle situazioni che li circondavano.

Parallelamente, il Prof. Pino li guidò nella comprensione della “Mentalità Amplificata“, incoraggiando gli studenti a vedere le sfide quotidiane come opportunità di crescita personale e a riconoscere il proprio potenziale inespresso.

Tecniche di Visualizzazione in “Mente in Azione”

Utilizzando le tecniche integrate in “Mente in Azione“, Marco e i suoi compagni furono guidati attraverso esercizi di visualizzazione. Questi esercizi li aiutarono a immaginare se stessi con sicurezza e successo in diverse situazioni, sia in ambito scolastico che personale. Questo processo di visualizzazione contribuì a costruire una realtà interna più ottimista, influenzando positivamente il loro comportamento e le interazioni sociali.

Riframing e Dialogo Interno Positivo

Nel corso del progetto, gli studenti furono introdotti alla tecnica del “riframing“. Impararono a reinterpretare situazioni negative in modo più positivo, vedendo, ad esempio, l’esclusione non come un segno di inadeguatezza, ma come un’opportunità per trovare forza e autonomia.

Il Prof. Pino guidò Marco e i suoi compagni nello sviluppo di un dialogo interno positivo, incoraggiandoli a sfidare pensieri limitanti e a sostituirli con affermazioni che promuovessero autostima e forza interiore.

Obiettivi SMART e Autorealizzazione

Nel progetto “Mente in Azione“, gli studenti furono anche incoraggiati a stabilire obiettivi SMART, riguardanti sia le prestazioni fisiche sia lo sviluppo personale. Questo li aiutò a fissare mete realistiche e a dare una direzione chiara ai loro sforzi.

Resilienza e Confronto con le Sfide

Il Prof. Pino supportò attivamente gli studenti nel confrontare direttamente le situazioni difficili. Questa esperienza pratica permise loro di sviluppare la resilienza necessaria per superare le sfide fisiche ed emotive.

Risultati Tangibili del Progetto “Mente in Azione”

Con il passare del tempo, l’applicazione costante delle tecniche di “Mente in Azione” portò a cambiamenti significativi in Marco e nei suoi compagni. La loro autostima migliorò notevolmente, e iniziarono a partecipare con maggiore fiducia e attività nelle lezioni. Il loro approccio alle relazioni interpersonali divenne più assertivo e positivo.

Attraverso la partecipazione a “Mente in Azione“, Marco e i suoi compagni non solo superarono gli effetti del bullismo indiretto, ma divennero anche esempi positivi per gli altri studenti, dimostrando come la forza interiore e la resilienza possano effettivamente trasformare le sfide in opportunità di crescita personale.

La Svolta di Marco

La svolta nella vita di Marco non fu immediata, ma il risultato di un percorso costante e determinato verso l’autosviluppo e la resilienza. Con il tempo, le lezioni apprese e le tecniche praticate iniziarono a produrre cambiamenti significativi.

Gestione delle Emozioni

  • Marco imparò a riconoscere e gestire le sue emozioni, anziché lasciare che lo sopraffacessero. Utilizzando le tecniche apprese nel progetto: “Mente in Azione”, riuscì a calmare la sua ansia e a ridurre il suo stress. Questo gli permise di affrontare le situazioni difficili con maggiore equilibrio e controllo.

Costruire Relazioni Positive

  • L’incremento della fiducia in se stesso e l’adozione di un atteggiamento più aperto e positivo permisero a Marco di iniziare a costruire relazioni più significative con i suoi compagni. Iniziò a partecipare attivamente a discussioni di gruppo e attività collaborative, dimostrando le sue qualità e guadagnando il rispetto e l’amicizia dei suoi compagni di classe.

Sviluppo di una Mentalità Forte

  • Con l’incoraggiamento del Prof. Pino e il sostegno ricevuto, Marco cominciò a sviluppare una mentalità più forte e resiliente. Si concentrò su ciò che poteva controllare, come il suo impegno, la sua preparazione e il suo atteggiamento nei confronti delle sfide.
  • Le tecniche di visualizzazione e il dialogo interno positivo divennero parte della sua routine quotidiana, aiutandolo a mantenere un atteggiamento ottimistico e proattivo.

Successi e Riconoscimenti

  • Man mano che Marco cresceva in autostima e competenza, cominciò a ricevere riconoscimenti sia dagli insegnanti che dai suoi compagni. Questo non solo rafforzò la sua autopercezione positiva, ma lo incoraggiò anche a fissare obiettivi più ambiziosi.

Leader tra i Compagni

  • Sorprendentemente, Marco si evolse in un leader tra i suoi compagni. La sua capacità di superare le avversità e di trasformare le sue esperienze in qualcosa di positivo ispirò gli altri. Iniziò a essere visto come una persona a cui rivolgersi per consigli e supporto, specialmente da coloro che affrontavano sfide simili.

Impatto sul Rendimento Scolastico

  • Questa trasformazione ebbe un impatto positivo anche sul suo rendimento scolastico. Marco divenne più partecipativo in classe, più concentrato nei suoi studi e i suoi voti migliorarono significativamente.

La svolta di Marco è un esempio potente di come la resilienza, la mentalità amplificata e il supporto adeguato possano aiutare un individuo a superare le sfide e a sbocciare in tutte le aree della vita. La sua storia non è solo una testimonianza della sua forza interiore, ma anche dell’impatto positivo che un ambiente scolastico supportivo e attento può avere sugli studenti.

Consigli per Alunni e Insegnanti

La lotta contro il bullismo indiretto richiede un approccio collaborativo tra studenti e insegnanti. Ecco alcuni consigli pratici su come riconoscere, prevenire e affrontare questo problema, con un focus particolare sull’importanza dell’educazione fisica amplificata nella costruzione della resilienza.

Per gli Alunni:

  1. Aumentare la Consapevolezza: impara a riconoscere i segni del bullismo indiretto, come l’esclusione, i pettegolezzi o i commenti sottili. Essere consapevoli è il primo passo per affrontare il problema.
  2. Costruire Relazioni Positive: cerca di costruire relazioni positive con i tuoi compagni. L’inclusione e il sostegno reciproco possono creare un ambiente più sicuro e accogliente.
  3. Sviluppare la Resilienza: utilizza le lezioni di educazione fisica come opportunità per costruire resilienza. Impara a gestire le sconfitte, a impostare obiettivi personali e a lavorare in squadra.
  4. Parlare e Condividere: se sei vittima di bullismo, parlane con un adulto di fiducia, come un insegnante o un genitore. Condividere le tue esperienze può aiutarti a trovare supporto e soluzioni.

Per gli Insegnanti:

  1. Creare un Ambiente Inclusivo: assicurati che la tua classe sia un ambiente inclusivo. Monitora le dinamiche di gruppo e interviene quando noti comportamenti escludenti o derisori.
  2. Educazione alla Resilienza: utilizza le lezioni di educazione fisica per insegnare agli studenti come sviluppare resilienza. Incoraggiali a vedere le sfide come opportunità di crescita.
  3. Promuovere il Dialogo Aperto: crea opportunità per discussioni di gruppo su temi come il rispetto reciproco, l’empatia e il bullismo. Questo può aiutare gli studenti a comprendere meglio l’impatto delle loro azioni.
  4. Intervenire Attivamente: quando noti segni di bullismo indiretto, interviene in modo proattivo. Questo può includere la meditazione tra gli studenti o la modifica delle attività di classe per promuovere una maggiore inclusione.
  5. Formazione e Supporto: ricerca opportunità di formazione sul bullismo e sulla gestione delle dinamiche di classe. Offri anche supporto agli studenti che potrebbero avere bisogno di aiuto.

Implementando questi consigli, sia gli alunni che gli insegnanti possono lavorare insieme per creare un ambiente scolastico più sicuro e rispettoso, dove ogni studente ha l’opportunità di prosperare e svilupparsi pienamente.

Conclusioni Ispiratrici

La storia che ho voluto narrare non è solo un racconto di superamento delle avversità, ma anche un potente esempio di come la mentalità amplificata possa trasformare le esperienze negative in opportunità di crescita e di resilienza. Questa conclusione sottolinea il messaggio positivo e la forza che possono essere trovate nel cuore stesso della lotta contro il bullismo.

La Forza della Mentalità Amplificata

  • La storia di Marco ci mostra che con una mentalità amplificata, gli ostacoli possono trasformarsi in scalini verso il successo e la realizzazione personale. Questa mentalità, che incoraggia a vedere oltre le difficoltà immediate, può aiutare chiunque a sviluppare una resilienza notevole e una forza interiore incommensurabile.

L’Importanza di un Ambiente Scolastico Supportivo

  • La vicenda mette in evidenza anche il ruolo cruciale che un ambiente scolastico supportivo gioca nel fornire le condizioni necessarie affinché gli studenti come Marco possano prosperare. Gli insegnanti, i genitori e i compagni di classe hanno tutti un ruolo fondamentale nel creare un’atmosfera di inclusione, rispetto e sostegno.
  • Un ambiente scolastico che promuove questi valori non solo aiuta a prevenire il bullismo, ma consente anche agli studenti di sentirsi sicuri, valorizzati e capaci di raggiungere il loro pieno potenziale.

Un Messaggio di Speranza e Incoraggiamento

  • La storia di Marco è un messaggio di speranza e di incoraggiamento per tutti coloro che stanno affrontando sfide simili. Dimostra che, non importa quanto difficile possa sembrare la situazione, c’è sempre la possibilità di un cambiamento positivo e di un futuro più luminoso.
  • Invitiamo ogni studente, insegnante e genitore a prendere ispirazione da questa storia. Riconoscere il proprio valore, credere nelle proprie capacità e sostenersi a vicenda sono i primi passi verso la creazione di una comunità resiliente e empatica.

In conclusione, questa storia ci insegna che affrontare il bullismo non è solo una questione di risolvere un problema immediato, ma di costruire individui forti, comunità solidali e, in ultima analisi, un futuro migliore per tutti.

Invito all’Azione

Dopo aver percorso insieme il viaggio di Marco, vorremmo estendere un invito a tutti voi, lettori, a diventare parte attiva di questa discussione. Il bullismo, in tutte le sue forme, è un problema che tocca molti, e la condivisione delle esperienze personali può essere un passo potente verso la comprensione e il cambiamento.

Condividi la Tua Storia

  • Se hai vissuto esperienze di bullismo indiretto, o se hai osservato situazioni simili, ti incoraggiamo a condividere la tua storia. Le tue esperienze possono offrire conforto, ispirazione e consigli pratici a chi sta affrontando sfide simili.

Dialogo Aperto

  • Apriamo uno spazio di dialogo aperto e rispettoso. Sentiti libero di esprimere i tuoi pensieri e le tue emozioni riguardo al bullismo indiretto. Come credi che possa essere meglio riconosciuto e affrontato nelle scuole, nelle comunità e nelle famiglie?

Condivisione di Strategie e Risorse

  • Se hai utilizzato strategie o risorse particolari per superare il bullismo, come il Progetto del Prof Pino: “Mente in Azione” o altre tecniche di resilienza, condividile con la nostra comunità. Le tue tecniche potrebbero essere di grande aiuto per qualcun altro.

Supporto e Consigli

  • Questo è anche un luogo per offrire e ricevere consigli. Se stai cercando supporto o hai domande su come gestire situazioni di bullismo, sentiti libero di chiederlo. Allo stesso modo, se hai consigli basati sulla tua esperienza personale o professionale, la tua saggezza è preziosa.

Creare un Movimento di Cambiamento

  • Infine, questo invito all’azione non è solo per una discussione, ma anche per incitare un movimento di cambiamento. Come possiamo, insieme, lavorare per creare ambienti più sicuri e inclusivi? Quali passi possiamo intraprendere nella nostra vita quotidiana per fare la differenza?

La storia di Marco è solo una tra tante, ma ogni storia ha il potere di illuminare, ispirare e incitare al cambiamento.

Unendoci nella condivisione e nel supporto reciproco, possiamo contribuire a costruire un futuro in cui il bullismo diretto o indiretto non abbia più posto nelle nostre scuole e nelle nostre comunità.

Cima Bue