Il tennis è uno degli sport più discussi quando si parla di effetti sulla colonna vertebrale, soprattutto in relazione alla scoliosi. Per anni, si è dibattuto se questa disciplina possa influire negativamente sul rachide, generando squilibri posturali e peggiorando condizioni preesistenti. Ma quanto c’è di vero in queste affermazioni? La scoliosi nel tennis. Tutta la verità di Rodolfo Lisi affronta la questione con un approccio scientifico dettagliato e rigoroso, analizzando l’impatto della pratica tennistica sulla colonna vertebrale e smentendo alcune credenze errate che si sono radicate nel tempo. Il libro non si limita a una mera trattazione teorica, ma si distingue per l’equilibrio tra ricerca scientifica e applicazione pratica, risultando di grande interesse sia per gli atleti che per i professionisti del settore medico e sportivo.
Uno degli aspetti più interessanti dell’opera è la sua capacità di sfatare numerosi miti che da decenni circolano nel mondo sportivo e medico. Spesso si è sentito dire che il tennis possa favorire la comparsa della scoliosi o aggravare situazioni preesistenti, ma Lisi, attraverso un’accurata disamina scientifica, dimostra come questa credenza sia in gran parte infondata. Basandosi su studi clinici, osservazioni posturali e dati raccolti da atleti professionisti e amatoriali, l’autore offre una visione basata sull’evidenza scientifica, spiegando che il tennis, se praticato correttamente e con un’adeguata preparazione atletica, può addirittura avere un effetto benefico sul sistema muscolo-scheletrico. Lisi chiarisce che il problema non risiede nello sport in sé, ma nell’assenza di compensazioni adeguate e nell’eventuale mancanza di una preparazione mirata, elementi che possono determinare un sovraccarico asimmetrico della colonna.
Il libro approfondisce con precisione la biomeccanica del gesto tennistico, illustrando come le sollecitazioni a cui è sottoposta la colonna vertebrale possano influire sulla postura dell’atleta. L’autore spiega nel dettaglio il ruolo delle catene muscolari, la biomeccanica del movimento e l’importanza della simmetria nella preparazione fisica, fornendo strategie per compensare eventuali squilibri derivanti dall’unilateralità del tennis. Questo approccio è di fondamentale importanza non solo per chi soffre di scoliosi, ma anche per chi desidera prevenire problematiche posturali attraverso una preparazione atletica equilibrata e mirata. Lisi descrive inoltre l’influenza di vari fattori biomeccanici, come la distribuzione del peso negli spostamenti laterali e il coinvolgimento del core nella stabilizzazione posturale, sottolineando come una corretta tecnica possa ridurre i rischi di stress e tensioni eccessive sulla colonna vertebrale.
Un altro punto di forza del libro è la sezione dedicata alla prevenzione e agli esercizi correttivi. Lisi propone un programma di allenamento specifico per i tennisti con scoliosi, con esercizi mirati a rafforzare il core, migliorare la mobilità della colonna e ottimizzare la distribuzione delle forze durante il gioco. L’attenzione alla preparazione fisica è trattata con grande rigore scientifico, sottolineando l’importanza di una corretta postura sia in fase di gioco che nel recupero posturale al di fuori del campo. L’autore suggerisce protocolli di allenamento basati sulla compensazione muscolare, sull’allenamento propriocettivo e sul rafforzamento della muscolatura paravertebrale per ridurre gli effetti negativi della ripetitività del gesto tecnico.
Un altro aspetto molto apprezzabile del libro è la chiarezza espositiva, che lo rende accessibile sia ai professionisti del settore, come fisioterapisti, preparatori atletici e allenatori, sia agli appassionati di tennis che desiderano approfondire la relazione tra sport e benessere della colonna vertebrale. Le spiegazioni sono supportate da riferimenti scientifici, studi di caso e tabelle comparative, rendendo la lettura non solo formativa, ma anche estremamente pratica. Inoltre, il libro include consigli su come integrare il tennis in un programma di allenamento più ampio, considerando il ruolo della mobilità articolare, del recupero muscolare e dell’equilibrio biomeccanico per ottimizzare la performance senza compromettere la salute della colonna vertebrale.
Lisi dedica ampio spazio anche al ruolo della postura fuori dal campo, sottolineando come le abitudini quotidiane e il modo in cui gestiamo il nostro corpo nelle attività quotidiane possano influenzare la scoliosi più di quanto si pensi. La combinazione di buone pratiche ergonomiche, stretching mirato e allenamento funzionale è fondamentale per contrastare eventuali effetti negativi della pratica tennistica su un corpo predisposto alla scoliosi.