Summary

Nick Hornby racconta la propria vita intrecciandola con la sua devozione per l’Arsenal Football Club. Ne nasce un memoir ironico, toccante e profondo, che esplora il significato universale del tifo sportivo come forma di identità, appartenenza, conforto e crescita personale. Il calcio diventa il filtro attraverso cui osservare il mondo, comprendere se stessi e affrontare le tempeste della vita.

Febbre a 90°

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Febbre a 90° di Nick Hornby non è semplicemente un libro che parla di calcio: è la dimostrazione che l’amore per una squadra può essere più duraturo di molti matrimoni e più formativo di un corso di crescita personale. È una confessione appassionata, un manifesto identitario mascherato da ossessione domenicale, un’ode ironica e struggente al potere emotivo del tifo sportivo, con tutti i suoi alti, bassi e cartellini rossi esistenziali. È un libro che pulsa, che respira insieme al battito degli spalti, che ci sussurra che nella routine delle stagioni calcistiche si può racchiudere tutto il caleidoscopio dell’esistenza. Ogni pagina è un’eco di esultanze e delusioni, ogni parola vibra dell’energia di un coro da stadio e della solitudine silenziosa di chi cerca, tra i risultati della propria squadra, un senso al caos della vita.

Hornby ci porta dentro la sua ossessione per l’Arsenal con una scrittura tagliente e generosa, ricca di ironia autoanalitica e malinconia lucida. La sua voce è quella di un tifoso che non si limita a raccontare la cronaca sportiva, ma intreccia la sua storia personale con le sorti della squadra del cuore. L’Arsenal non è solo una passione: è il filo rosso che unisce i suoi anni, l’ancora emotiva in un mare di cambiamenti, il linguaggio con cui ha imparato a decodificare il mondo e a trovare un posto in esso. Ogni partita è un capitolo della sua formazione, ogni stadio un altare laico in cui sacrificare aspettative e ricevere in dono momenti di grazia.

Quello che rende questo libro così potente per chi cammina lungo i Sentieri della Mentalità Amplificata è la capacità di Hornby di mostrare come una passione, per quanto irrazionale e apparentemente “inutile”, possa diventare veicolo di scoperta personale, di crescita interiore, di connessione collettiva. In un mondo che tende a premiare l’efficienza, la produttività e il calcolo, Hornby ci ricorda il valore dell’irrazionale, dell’inspiegabile, del rituale condiviso. La sua devozione al calcio è la stessa che un artigiano riversa nel proprio mestiere, che un artista investe nella creazione, che un maestro incarna nel trasmettere i propri valori.

Lontano da ogni retorica celebrativa, la scrittura di Hornby è sincera, ironica, autentica. Non ci sono campioni idolatrati o gesta epiche da tramandare: c’è la fatica dell’attesa, il dolore della sconfitta, il senso di vuoto tra una partita e l’altra. Ma c’è anche il miracolo della resilienza emotiva, della speranza che si rinnova, della costanza che diventa forza. In questo, Febbre a 90° è un inno all’umano, alle nostre piccole grandi follie quotidiane, a quella fame di significato che ci spinge a credere, a tifare, ad amare senza garanzie di vittoria.

Il calcio, in queste pagine, non è il fine, ma il mezzo. È il tramite attraverso cui Hornby esplora la sua infanzia segnata dal divorzio dei genitori, l’adolescenza inquieta, l’età adulta con le sue inquietudini e le sue nostalgie. È lo specchio su cui si riflette ogni emozione, ogni desiderio di riscatto, ogni ricerca di un “noi” dentro l’individualismo di massa. Highbury, lo stadio dell’Arsenal, non è solo un luogo fisico, ma uno spazio sacro, una geografia dell’anima.

Per chi segue il cammino della consapevolezza, Febbre a 90° offre una lezione preziosa: accettare le proprie ossessioni, abitarle, osservarle senza giudizio, trasformarle in strumenti di conoscenza. È un libro che parla al cuore di chi ha mai dedicato la propria attenzione, il proprio tempo e la propria energia a qualcosa che sfugge alla logica del profitto. È un elogio alla passione pura, alla vulnerabilità che ci rende umani, alla perseveranza che si nasconde anche negli spalti di una curva.

Lo consiglio a chi cerca una lettura capace di far ridere, riflettere, emozionare. A chi ama lo sport, ma anche a chi non lo ha mai capito, e vorrebbe una chiave per entrarvi con uno sguardo nuovo. A chi vuole riscoprire il potere della narrazione autobiografica come forma di guarigione. A chi, come noi, crede che la vita vada vissuta con intensità, e che ogni gesto – anche tifare – possa diventare espressione di una scelta esistenziale consapevole.

Febbre a 90° è molto più di un memoir sportivo. È un viaggio nella mente e nel cuore di un uomo che ha trovato nel calcio una mappa per orientarsi nella vita.

Cima Bue

TitoloFebbre a 90°Titolo originaleFever PitchAutore: Nick Hornby – Anno di pubblicazione: 1992 (prima edizione UK) / 1997 (edizione italiana Guanda) – Editore: Guanda

Nick Hornby racconta la propria vita intrecciandola con la sua devozione per l’Arsenal Football Club. Ne nasce un memoir ironico, toccante e profondo, che esplora il significato universale del tifo sportivo come forma di identità, appartenenza, conforto e crescita personale. Il calcio diventa il filtro attraverso cui osservare il mondo, comprendere se stessi e affrontare le tempeste della vita.Febbre a 90°