Il film Porco Rosso, scritto e diretto dal maestro Hayao Miyazaki, ci trasporta tra i cieli e le acque di un’Europa immaginaria, sospesa durante la Seconda guerra mondiale. È qui che incontriamo Marco Pagot, aviatore leggendario, che dopo un tragico incidente si risveglia con il volto da maiale. Una maledizione? Forse. O forse una scelta consapevole, un rifiuto orgoglioso dell’umanità corrotta. Marco si isola su uno scoglio solitario, abbandona la sua amata Gina e vola solo, guadagnandosi da vivere dando la caccia ai pirati dell’aria, a bordo del suo idrovolante rosso fiammante.
Ma il cielo è ampio, e gli incontri inevitabili. Dopo un duello con lo spavaldo pilota americano Donald Curtis, Marco è costretto a tornare a Milano per riparare il velivolo. Ed è lì che conosce Fio, giovane meccanica brillante e coraggiosa, nipote del vecchio riparatore. Tra i due nasce un legame sottile, fatto di fiducia e di apertura al mondo, che spezzerà lentamente il guscio di solitudine in cui Marco si era rinchiuso.
Porco Rosso resta fedele ai temi più cari a Miyazaki: il volo come simbolo di libertà, la condanna del fascismo, il rispetto per l’autodeterminazione. Marco incarna tutto questo. Le sue parole, specialmente nel confronto con l’ex compagno Arturo Ferrarin, trasudano disillusione ma anche fermezza, inno a una libertà che non si compra e non si piega.
Marco non combatte per onore o per gloria: combatte per restare libero. Lo dice lui stesso, con quella frase che è già leggenda: «Meglio porco che fascista». E in quel grugnito c’è tutta la poetica di Miyazaki: volare è un atto politico, scegliere di non piegarsi è una forma d’arte.
Lo stile visivo dello Studio Ghibli è una carezza agli occhi. Gli sfondi sono dipinti con la luce del tramonto, e i personaggi, seppur animati, respirano come persone vere. Ogni sguardo, ogni silenzio racconta qualcosa che va oltre la parola.
È un’opera che si fa dichiarazione d’amore alla libertà, anche e soprattutto contro le dittature. Un inno sussurrato, mai urlato, che ci ricorda come essere se stessi – anche se porci, anche se soli – sia l’unico vero volo che valga la pena intraprendere. Le relazioni tra i personaggi, dal duello con Donald alla dolce distanza con Gina, sono scritte con cura e profondità, svelando nel tempo emozioni nascoste e umanità sincera.
Giordano (lo gnomo aureo)
Scheda Tecnica
- Titolo originale: 紅の豚 (Kurenai no Buta)
- Titolo italiano: Porco Rosso
- Regia: Hayao Miyazaki
- Studio di animazione: Studio Ghibli
- Anno di uscita: 1992
- Durata: 94 minuti
- Paese di produzione: Giappone
- Musiche: Joe Hisaishi – Tokiko Katō