Summary

Un pallone tra le stelle racconta il percorso di crescita di un adolescente all’interno di una squadra di calcio giovanile. Attraverso allenamenti, partite e relazioni intense, il protagonista scopre il valore dell’amicizia, dell’impegno e dell’ascolto, imparando a conoscersi e a confrontarsi con le proprie emozioni. Il romanzo intreccia sport e formazione in una narrazione profonda, accessibile e carica di significato, dove ogni scelta in campo riflette un passo nel cammino verso la maturità

Un pallone tra le stelle

Titolo: Un pallone tra le stelle
Autori: Filippo Galli, Ludovico Jacopo Cipriani
Editore: Feltrinelli, 2025


Un pallone tra le stelle si configura come un’opera letteraria di notevole spessore nel panorama della narrativa formativa italiana contemporanea. Utilizzando il calcio giovanile come cornice tematica e dispositivo simbolico, il romanzo indaga in profondità le trasformazioni identitarie e relazionali tipiche dell’adolescenza, offrendo al lettore una narrazione stratificata, densa di richiami pedagogici, sociali e culturali. Filippo Galli e Ludovico Jacopo Cipriani propongono un testo che si colloca a pieno titolo nel filone della letteratura di formazione, ma che riesce al contempo a superarne i confini, per farsi riflessione viva sul ruolo educativo dello sport, sulla sua funzione inclusiva e sulla dimensione comunitaria della crescita.

La figura di Lorenzo, protagonista del romanzo, si presenta come emblema di una soggettività giovanile in via di costruzione. Le sue esperienze sul campo da gioco riflettono un percorso di maturazione interiore che si snoda tra il desiderio di riconoscimento e l’urgenza di autenticità. Il calcio, più che una disciplina, si trasforma per lui in una lente attraverso cui interpretare il mondo, elaborare i conflitti interni ed esterni e ridefinire i rapporti con i pari e con gli adulti. Le dinamiche del gruppo squadra diventano così specchio delle dinamiche sociali più ampie, mentre la ricerca di un equilibrio tra individualità e collettività rappresenta il nodo centrale del suo processo evolutivo.

L’architettura narrativa si regge su una rete ben orchestrata di personaggi secondari, ognuno dei quali contribuisce in maniera significativa alla costruzione del significato. Gli amici, le figure genitoriali, i tecnici e le figure affettive della sua età rappresentano differenti modelli di relazione e di confronto. In particolare, l’allenatore emerge come figura educativa non convenzionale, il cui silenzio operoso e la cui presenza discreta incarnano un’idea di leadership fondata sull’ascolto, sulla delega consapevole e sull’allenamento della riflessività. Questo approccio rimanda a una pedagogia dell’attesa e dell’errore, in cui l’apprendimento viene inteso come processo non lineare, soggetto a fasi di regressione, rielaborazione e consolidamento.

Dal punto di vista stilistico, il romanzo adotta un registro narrativo sobrio e meditativo, caratterizzato da una scrittura che predilige il dettaglio, il ritmo delle pause e la valorizzazione dei momenti sospesi. La sintassi fluida e il lessico accessibile ma non semplicistico consentono un’immediata identificazione con i personaggi, pur mantenendo un livello di profondità concettuale che stimola la riflessione. La narrazione riesce così a coniugare immediatezza emotiva e densità simbolica, facendo di ogni scena un’occasione per interrogarsi sul senso della crescita, sulla funzione sociale dello sport e sul ruolo della memoria nella costruzione del sé.

Uno degli aspetti più interessanti del testo risiede nella sua capacità di sollevare interrogativi di natura etica e pedagogica con rara efficacia: qual è il confine tra competizione e pressione psicologica? Come si costruisce una leadership educativa sostenibile? In che modo l’inclusione può divenire prassi quotidiana? Tali questioni vengono affrontate in modo implicito ma costante, attraverso scelte narrative che rifuggono dalla retorica e prediligono la concretezza dell’azione, il valore del gesto quotidiano e l’importanza della coerenza valoriale.

Il romanzo, nella sua complessità, rappresenta un ottimo oggetto di studio e analisi per studenti universitari impegnati nei corsi di laurea in Scienze Motorie, Scienze dell’Educazione, Psicologia dello Sviluppo, Pedagogia dello Sport e Didattica Esperienziale. L’opera offre spunti significativi per approfondire il ruolo trasformativo delle pratiche motorie nei contesti educativi e per riflettere sulle potenzialità formative della narrazione come strumento didattico e riflessivo.

Consigliato a chi si occupa di formazione a livello teorico e pratico, a chi studia l’impatto dello sport nella costruzione dell’identità individuale e collettiva, a chi crede in un’educazione che non si esaurisce nella trasmissione di contenuti, ma si realizza nella cura dei legami, nella valorizzazione delle differenze e nell’accompagnamento rispettoso dei tempi soggettivi di ciascunə.

Un pallone tra le stelle è, in definitiva, un testo che non si limita a raccontare la storia di un ragazzo e della sua squadra. È un’operazione narrativa capace di attivare un dialogo aperto tra letteratura e pedagogia, tra sport e cultura, tra individuo e società. Un’opera che, con la sua delicatezza e profondità, si inserisce nel solco delle narrazioni educative più riuscite, offrendo al lettore non solo un’esperienza estetica, ma anche un terreno fertile per la crescita professionale, accademica e umana.

Cima Bue

Un pallone tra le stelle racconta il percorso di crescita di un adolescente all’interno di una squadra di calcio giovanile. Attraverso allenamenti, partite e relazioni intense, il protagonista scopre il valore dell’amicizia, dell’impegno e dell’ascolto, imparando a conoscersi e a confrontarsi con le proprie emozioni. Il romanzo intreccia sport e formazione in una narrazione profonda, accessibile e carica di significato, dove ogni scelta in campo riflette un passo nel cammino verso la maturitàUn pallone tra le stelle